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In Spagna, i marocchini entrano nella fila degli elettori
Secondo un rapporto del Senato : « In virtù del principio di reciprocità, la Spagna aveva concluso, prima dell’allargamento del diritto di voto ai cittadini stranieri provenienti dall’Unione Europea, nel 1989 e nel 1990 degli accordi con i Paesi Bassi, la Danimarca, la Norvegia e la Svezia affinché i cittadini di questi quattro paesi possano partecipare alle elezioni comunali dopo tre anni di residenza in Spagna.
Dopo la trasposizione della direttiva 94/80, solo l’accordo concluso con la Norvegia resta applicabile.
La Spagna ha firmato con diversi paesi dell’America Latina dei trattati di amicizia e cooperazione in base ai quali ciascuna delle due parti s’impegna a concedere il diritto di voto alle elezioni comunali ai cittadini dell’altro Paese. Di trattati simili ne sono stati firmati con l’Argentina nel 1988, con il Cile nel 1990 e con l’Uruguay nel 1992.»
Per il Marocco, si è dovuto aspettare il 2011 affinché più di 500 000 marocchini potessero godere del diritto di voto ed essere eletti alle elezioni locali nei termini dell’articolo 30 che precisa che :« gli stranieri godono delle liberà fondamentali riconosciute ai cittadini e ai cittadini marocchini, secondo la legge. Quelli tra questi che risiedono in Marrocco possono partecipare alle elezioni locali, in virtù della legge, dell’applicazione di convenzioni internazionali o di pratiche di reciprocità ». I marocchini possono quindi prendere parte alle elezioni locali spagnole, essere candidati a posizioni di consigliere in quei comuni a forte concentrazione di marocchini. Questo non sarà il caso per la designazione dei governi regionali.
Il Marocco è stato il 121° Paese, di cui i cittadini potevano partecipare alla vita politica spagnola. « E’ un grande passo verso la nostra integrazione nel nostro Paese d’accoglienza » dichiarava El Hassane Jeffali, presidente dell’associazione catalana, all’indomani della pubblicazione del progetto costituzionale, molto prima del referendum di luglio. « Possiamo difenderci meglio con questa carta. I partiti razzisti e xenofobi ci penseranno due volte prima di puntarci il dito contro o di farci portare il peso dell’insicurezza e della decadenza economica ».
Il 61% dei francesi oggi vorrebbe sentire proclamare tali parole nel loro Paese da stranieri che vivono in Francia.. si continuerà nel 2014!
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